LA GLORIOSA ACCADEMIA DI ARTI MARZIALI DI LAIYANG
Nota introduttiva
“Chi vuole fortificare il proprio Paese deve anzitutto rinvigorire il proprio fisico, rinvigorire il proprio fisico equivale quindi a fortificare il proprio Paese”
Una storia gloriosa
A cura di Zhang Yonghui e Zhang Suokun sulla rivista Renwu
Nel 1928 il Governo nazionalista cinese fondò a
Nanchino l’Accademia Centrale di Arti Marziali
(中央国术馆) allo scopo di promuovere e sviluppare la
cultura marziale tradizionale.
Il motto dell’Accademia era “Essere in salute e
rinforzarsi, difendere se stessi e difendere il
Paese”.
La direzione dell’Accademia venne affidata al
generale Zhang Zhijiang, coadiuvato da un gruppo
selezionato di maestri ed esperti dell’arte: Fu
Qiankun, Gu Ruzhang, Wang Laisheng, Li Jinglin.
L’Accademia fu, per un decennio, un importante
centro di conservazione e sviluppo delle arti
marziali cinesi.
A partire dal 1930 si cominciarono ad aprire accademie
marziali nelle varie città della Cina.
Nel 1930 Han Fuju, signore della guerra dello Shandong,
fondò a Jinan l’Accademia di arti marziali dello
Shandong (山东国术馆), sotto la direzione del Generale Li
Jinglin, esperto spadaccino e cultore di stili interni.
Nel 1932 Han Fuju reclutò nell’Accademia di Jinan tre
famosi maestri di Tanglangquan provenienti da Laiyang:
Wang Yushan, Li Kunshan e Cui Shoushan, conosciuti
nell’ambiente marziale come “le tre montagne di Laiyang”
(il nome di questi maestri termina con la parola shan,
che in cinese significa “montagna” n.d.a.).
Dopo il servizio svolto a Jinan, i tre decisero di
fondare una seconda accademia marziale dello Shandong,
con la speranza di diffondere l’arte marziale nelle zone
di Qingdao e Yantai e formare giovani forti e valorosi
contro l’imminente minaccia giapponese.
Laiyang, già luogo di origine del Tanglangquan e storico
borgo di grandi combattenti, contava numerosi praticanti
esperti e maestri di altissimo livello all’epoca, non a
caso venne scelto come luogo per la fondazione della
seconda accademia.
All’inizio del 1933 le tre montagne insieme ad altri
praticanti di Tanglangquan (Liu Zhuyuan, Zhang
Zhongchen, Yu Jianzhou e Zhao Shiting) diedero vita
all’Accademia di arti marziali di Laiyang (莱阳国术馆). Liu
Zhuyuan, il quale offrì la propria casa come sede
dell’accademia, venne scelto come Direttore, Li Kunshan
invece fu invitato a ricoprire la carica di
Vicedirettore e Responsabile della didattica.
Tutti i programmi e le attività di insegnamento erano
gestiti da Li Kunshan e Cui Shoushan.
Tutti gli altri formarono il corpo docenti
dell’accademia.
All’inizio, tra gli iscritti all’accademia non vi erano
principianti, c’era chi aveva già due o tre anni di
pratica e c’era addirittura chi già insegnava.
La maggior parte degli studenti erano praticanti di
Tanglangquan (Meihua, Qixing e Liuhe), ma c’erano anche
studenti di Changquan, Ditangquan, Bagua, Houquan,
Chaquan, Xingyiquan, Heihuquan e altri stili diffusi
nell’area dello Shandong.
I corsi e le lezioni venivano divisi tra i vari
insegnanti.
La giornata nell’accademia era programmata in questo
modo: all’alba allenamento individuale libero, la
mattina allenamento a mani nude, il pomeriggio
allenamento con le armi, la sera allenamento individuale
libero.
Gli stili principali praticati nell’accademia erano il
Taijiquan, il Tanglangquan e il Sanhequan; le armi
studiate principalmente erano la sciabola, la lancia, il
bastone la spada.
Vi erano dei taolu standard che gli studenti dovevano
studiare come materia di esame.
Il programma del Tanglangquan prevedeva: Meihualu,
Lanjie, Bengbu, Bazhou, Zhaiyao; l’insegnamento veniva
differenziato in base alle capacità degli studenti e si
dividevano i praticanti in gruppi.
Oltre all’aspetto tecnico, nell’accademia si curava
anche la teoria marziale, l’etica e la coltivazione
dello spirito.
L’accademia offriva anche lezioni di Qigong e Paigong
per la salute, due volte al giorno tutti i giorno, ma
non erano attività principali.
Per aumentare le capacità di combattimento degli
studenti, ogni settimana c’era una giornata dedicata
alle dimostrazioni e agli scambi tra gli studenti sulle
materie apprese.
Oltre ai corsi regolari, l’accademia organizzò negli
anni anche due classi per la formazione degli istruttori
ai quali parteciparono circa 150 persone.
L’Accademia di Laiyang fornì anche un supporto
essenziale alla guerra di resistenza contro gli invasori
giapponesi.
Nel Febbraio del 1933 inviò alle truppe di resistenza a
Jinan 52 studenti esperti nell’arte del Tanglangquan
condotti dal maestro Li Kunshan.
Questi si unirono al ventinovesimo battaglione
dell’Esercito di Liberazione Nazionale, “il battaglione
delle grandi sciabole”, così chiamato per il feroce
equipaggiamento dei propri soldati.
Nel 1934 venne inoltre chiesto all’Accademia di Laiyang
di creare un metodo di sciabola utile ai soldati del
fronte.
Furono il maestro Cui Shoushan e il maestro Wang
Yunsheng, sulla base del taolu dello stile Tanglangquan,
Taiji yuhuan dao, a mettere a punto un metodo pratico e
di facile apprendimento per i soldati.
All’inizio questo metodo consisteva in 40 routine, ma
poi venne condensato in 4 per esigenze didattiche.
Venne anche modificata la struttura dell’arma, creando
sul corpo della sciabola un’insenatura a forma di
uncino, utile a bloccare l’arma o agganciare il braccio
o il collo del nemico.
Questo metodo venne chiamato Tanglang dao (sciabola
della mantide), ma passò alla storia come Kangri jun dao
(sciabola dei soldati anti-giapponesi).
Nell’ottobre del 1937 dall’accademia di Laiyang
partirono 600 praticanti di Tanglangquan per unirsi
all’Esercito di Liberazione Nazionale, ancora celebrati
come martiri della resistenza.
Articolo di E.Tobia
fonti: Laiyang Tanglangquan, Huaxia Wenshi chubanshe, Beijing 2013. articolo Laiyang Guoshuguan yu fangri yingxiong Zhang Jiaxian di Zhang Yonghui e Zhang Suokun sulla rivista Renwu.
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